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Regalbuto, Città del Carnevale. Da noi il protagonista… è L’ALCOOL!!!

Regalbuto, Città del Carnevale.
Da noi il protagonista… è L’ALCOOL!!!

Da più di un decennio si assiste a Regalbuto all’aggravarsi del fenomeno dell’uso di alcolici tra i giovani, fenomeno che si rende particolarmente evidente ogni sabato sera e che esplode in tutta la sua drammaticità nel periodo carnevalesco. Ciò che rende più allarmante questa assurda pratica è l’età sempre più bassa di chi fa uso di super alcolici: nelle due serate danzanti già trascorse a Regalbuto dall’inizio della stagione carnevalesca 2012 si è registrato un elevato numero di ragazzi tra i 12 e i 13 anni ubriachi, soccorsi con l’ambulanza, ricoverati in guardia medica per la disintossicazione. Molti di noi sono rimasti attoniti davanti allo spettacolo sconsolante di decine di ragazzini con bottiglie e bicchieri in mano che, data la quantità di alcool già assunto, gironzolavano in piazza, impegnati, non si capisce bene, in quale nuovo ballo, forse meglio dire “sballo”, frutto dello stato di intossicazione etilica già raggiunto. Tanto che gli addetti alla diffusione musicale, sollecitati da due consiglieri comunali, da alcuni Vigili Urbani e da un folto gruppo di genitori, hanno saggiamente deciso di sospendere la musica.
Questa situazione fa sorgere in noi dolore, domande e desiderio di riscatto della nostra società regalbutese.
Dolore. Dolore perché assistiamo ad un degrado sempre più crescente della persona umana e della società regalbutese con il conseguente abbassamento del senso civico e di legalità; perché tutto questo sembra passare sotto lo sguardo indifferente della maggioranza dei nostri concittadini; perché ci si limita a criticare, ad esprimere commenti sterili nei bar, nelle piazze, nei luoghi dove si fa comunella senza impegnarsi in prima persona a cambiare gli stili di vita; perché si sbandierano rispetto e tutela dei minori e si assiste ad una strana indifferenza nei confronti della loro sorte e della custodia della loro fragile intelligenza e della loro tenera età. Dolore per il danno umano ed economico che simili dipendenze procurano alla nostra società.
Domande. La prima è questa: I genitori di questi ragazzini di 12-13, sono al corrente di quello che fanno i loro figli? Perché la cosa che inquieta ulteriormente è che, come molti sono in grado di testimoniare, questi ragazzini sono arrivati in piazza già ubriachi. È possibile, quindi, che il loro comportamento sfugga al controllo dei genitori? E quando ritornano a casa, i genitori sono già a dormire o sono in altro affaccendati? Peggio: Che ci sia, in questi genitori una specie di complicità nel ritenere innocua l’ubriacatura del fine settimana? “Ma devono pur divertirsi questi ragazzini…no?!!!”. Una seconda domanda: Esistono nel nostro ordinamento giuridico delle leggi a tutela dei minori? Delle leggi che regolano e disciplinano la vendita dei super-alcolici? Che regolano l’apertura e la chiusura dei Bar? Esistono delle leggi che regolano la diffusione musicale nei centri abitati? Chi sono coloro che devono farle rispettare anche con delle sanzioni appropriate? Una terza domanda: in che cosa consiste il ruolo educativo della famiglia, della società civile, della scuola, della chiesa, delle associazioni?
Desiderio di riscatto. Invitiamo tutti a diventare protagonisti del riscatto civile e morale della nostra cittadina, elevando così la qualità della vita. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte e ad assumerci le nostre responsabilità: autorità civili, militari, religiose, scolastiche, economiche, forze sociali, ogni singolo cittadino, perché Regalbuto ritorni ad essere un crogiuolo di civiltà, d’arte, di fede e di serenità.
Crediamo, infine, che sia urgente ritornare ad insegnare ai nostri ragazzi e giovani, e perché no, anche ai giovani genitori, l’arte di vivere, che consiste nel riconoscere le proprie capacità fisiche, intellettuali e spirituali e vederle fiorire secondo la misura di ognuno. Ci auguriamo quindi che i nostri ragazzi e i nostri giovani, adeguatamente sostenuti, sappiano compiere questo itinerario perché si incuriosiscano delle infinite potenzialità della vita, si innamorino della bellezza della propria vita e di quella altrui per non rischiare di essere nati invano.
E così “tu” tornerai ad essere il protagonista.

P. Alessandro Magno

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