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Museo degli Argenti

Le opere del 1700 e del 1800.

II.1 - Ostensorio


argento sbalzato e cesellato con parti fuse
cm 16,3 x 56,8
marchi sulla raggiera: stemma di Catania, elefante (con •A•), 1703, GDC
marchi sulla base: stemma di Catania, elefante (con •A•), 1744, GAC
argentieri catanesi del 1703 e 1744
Regalbuto, Chiesa Madre

L’opera presenta una base mistilinea decorata con ovoli e motivi fitomorfi, che vengono riproposti anche nel fusto e nei nodi; la raggiera presenta un’alternanza di lance e fiamme culminanti in elementi floreali e reca alla base una testina di cherubino incorniciata da volute; la sfera è circondata, invece, da una cornice decorata con teste di cherubini fra nuvole. L’ostensorio reca la punzonatura della maestranza catanese e due differenti marchi consolari: sulla base le iniziali GAC e 1744, sulla raggiera GDC e 1703. La convivenza dei due marchi potrebbe far ipotizzare l’assemblaggio di due parti realizzate in periodi differenti; l’opera tuttavia risulta perfettamente armonica e chiaramente influenzata dalla produzione messinese di inizio secolo. La raggiera presenta infatti numerose analogie con esemplari pressoché coevi, come quello del 1700 del Museo Regionale di Messina (M. C. Di Natale, scheda II,107, in Ori e argenti…, 1989, pp. 258 - 259); ma anche la base ed il fusto trovano un riscontro nel raffronto con i due ostensori, anch’essi di produzione messinese, del Museo Diocesano di Caltanissetta, uno del 1700 di Francesco Martinez e l’altro datato 1706 (S. Rizzo - A. Bruccheri - F. Ciancimino, schede n. 130 e n. 133, in Il Museo Diocesano…, 2001, pp. 238 -239). La presenza del marchio con l’indicazione dell’anno 1744 potrebbe essere ricondotta, quindi, ad un intervento successivo di manutenzione sull’opera, tale da non snaturarne l’impianto originario, o ad uno scambio di parti simili durante l’annuale pulitura.

Inedito
a cura del prof. Sergio Intorre

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